Cesare Sangermani oggi è rimasto l´unico Rappresentante della famiglia, insieme ai due figli e alla moglie, alla guida dei Cantieri Sangermani, fondati alla fine dell'Ottocento da Ettore Sangermani, il mitico "Dorin".
Allora Dorin, impiegato comunale delle Ferrovie Statali, si dedicava solo durante il suo tempo libero, per hobby, alla costruzione di lancette, derive e gozzetti. "Non aveva il carattere dell´imprenditore - racconta Cesare - era un uomo tranquillo che aveva la sicurezza del posto fisso. Aveva cominciato a fare barche per il gusto di maneggiare l´ascia e il legno: era un vero artigiano, autodidatta, spinto dalla passione del mare. Amava costruire. Allora c´era la monarchia, lui era repubblicano, anticonformista. Pensava all´azienda soprattutto come ad uno sbocco futuro per i figli» Cesare e Piero lo affiancarono presto nel lavoro che nel frattempo non era più solo un hobby per riempire il tempo libero. Intanto lo spazio era diventato insufficiente e i cantieri si spostarono in un primo tempo a Rapallo e poi a Riva Trigoso e infine a Lavagna in via dei Devoto. I due fratelli, Piero e Cesare erano diversi di carattere, ma complementari: Cesare era l´uomo delle pubbliche relazioni, mentre Piero costruiva. Negli anni '50/60 il cantiere è al massimo della produzione e si affacciano al lavoro i rispettivi figli di Cesare e Piero, cioè Ettore e Cesare (come si può notare non c'era grande fantasia nella scelta dei nomi). Per imparare a lavorare c'era un solo sistema e ai due cugini, sapientemente consigliati e diretti dai mastri d'ascia del cantiere, viene affidata l'ideazione e la costruzione di uno sloop che decidono di chiamare
Dorina
in omaggio al nonno fondatore del cantiere.